Il committente

Situata nella frazione di Presina di Piazzola Sul Brenta, in provincia di Padova, la villa risale al XVI secolo: l’epoca di Andrea di Pietro della Gondola (Padova, 1508 – Maser, 1580), il famoso architetto passato alla storia con il nome di Palladio. 1 La data di costruzione de La Palladiana è confermata dal riconoscimento del vincolo di tutela storica e artistica, ai sensi degli articoli 2 e 3 dalla legge n. 1089, del 01.06.1939, “Tutela delle cose d’interesse Artistico o Storico”, con il quale si dichiara “l’interesse particolarmente importante ai sensi e per gli effetti della citata legge dell’immobile VILLA CONTARINI DEL SEC. XVI con parco”. 2

La paternità del Palladio per la villa in questione è proposta nei secoli da numerosi autori e studiosi. Lo stesso Istituto Regionale per le Ville Venete (IRVV), la più alta istituzione che dal 1979 è impegnato nella catalogazione, nel restauro e nella valorizzazione delle ville del territorio veneto e friulano conducendo studi e ricerche, la attribuisce al Palladio, come risulta dalla scheda della villa e dal catalogo online 3 , e indica come committente Giacomo Contarini, eminente patrizio veneziano, profondo conoscitore della tecnologia navale e dell’architettura militare, collezionista di strumenti meccanici e amico del Palladio. Contarini fu uno dei principali esponenti e mecenati del rinascimento della matematica nel XVI secolo. A lui, a Zorzi e a molte persone, Galileo deve la sua nomina alla presidenza della sua cattedra presso la prestigiosa Università degli Studi di Padova, università della Repubblica di Venezia, che nel 2022 celebrerà gli 800 anni di esistenza. 4

Fotografia del prospetto est di Villa Contarini in Presina, fine secolo XX.

  1. Prima scalpellino e poi architetto, il genio padovano dà forma artistica alle nuove necessità pratiche coniugando un gusto esterno classicheggiante con una precisa impronta pratica. Palladio inventa la villa moderna proponendo con essa un nuovo modo di vivere la campagna (…) Le stupende dimore disegnate da Andrea Palladio sono centri di attività agricola, ma anche di residenza per le aristocratiche famiglie veneziane. Tratto da Rivista Speciale qui Touring, n.44, Anno X, Bimestrale, 2011, Ville Venete e tesori del Veneto.[]
  2. Decreto del Ministro della Pubblica Istruzione del 13.03.1971(dati catastali: F.8, sez. A, m.86/87) e trascritto a Padova il 24.06.1971 ai nn. 9218/7646 a favore del Ministero della Pubblica Istruzione (Direzione generale Antichità e Belli Arti) il complesso monumentale risulta posto sotto la tutela ai sensi dell’art.1 della legge 01/06/1939 N° 1089. Relazione peritale del consulente tecnico dott. agronomo Lorenzo Benvenuti del 15.05.2014, C.T.U. (CONSULENZA TECNICA D’UFFICIO alL’ESECUZIONE IMMOBILIARE N. 529/2012 del Tribunale Civile di Padova).[]
  3. Ville venete: la provincia di Padova a cura di Nicoletta Zucchello, responsabilità scientifica di Sergio Pratali Maffei e Pieri Luigi Fantelli, saggi introduttivi di Guglielmo Monti e Giuseppe Gullino, coordinamento Maurizio Gasparin.  Editore: Istituto Regionale Ville Venete, Marsilio, 7 novembre 2001 p. 398.[]
  4. Zorzi, M., La Libreria di San Marco, libri, lettori, società nella Venezia dei dogi, Arnoldo Mondadori Editori, Milano, 1987, p. 180.[]


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